14 maggio 2019

Four Eyes - I'd Rather Be Ghost Hunting ALBUM

Seguo Erin Lovett già da molti anni e ogni volta che esce un nuovo lavoro firmato con il suo moniker Four Eyes mi sorprendo sempre di quanto sia dannatamente brava e di come sia possibile che rimanga ancora una semisconosciuta.
La musicista di Athens, Georgia ha già una produzione piuttosto ampia alle spalle (credo che questo I'd Rather Be Ghost Hunting sia il suo terzo album, ma ha pubblicato una marea di EP e singoli), tuttavia non ha mai abbandonato il suo stile peculiare, puntando più a scrivere canzoni belle che a modificarne la forma rischiando arrangiamenti che non sono evidentemente nelle sue corde. 
Il folk-pop di Four Eyes non è in fondo lontano dal cantautorato essenziale, intenso, ironico di colleghe come Waxahatchee, Free Cake For Every Creature o This Is The Kit, ma depurato da ogni spigolosità. Non c'è canzone di Erin che non sembri suonata nella quiete pomeridiana di una veranda illuminata da un sole primaverile. E non c'è canzone che non basti perfettamente a sè stessa: al centro una voce graziosa che racconta una piccola preziosa storia, intorno una chitarra pizzicata con misura, un glockenspiel, un soffio di elettricità dove serve, un'armonia vocale incantevolmente minima, un pianoforte giocattolo. 
Un'altra piccola grande meraviglia, come Four Eyes ci ha abituato.

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