30 novembre 2018

11/2018 NOVEMBRE [Free Cake For Every Creature, Ellis, Useless Youth, Bruce Robert, The Strange Creatures]

ALBUM DEL MESE

Free Cake For Every Creature - The Bluest Star
E' davvero la stessa band quella che tempo addietro - con un nome a dir poco bizzarro - riempiva i propri EP di pezzi bedroom pop semi-improvvisati registrati come capita? Sì: Katie Bennett è ancora al timone dei suoi FCFEC, ma l'evoluzione della sua creatura musicale è evidente e ormai inarrestabile.
Se nell'album di due anni fa c'era ancora una forte dose programmatica di lo-fi, The Bluest Star abbraccia una produzione che, pur essenziale, è rotonda e brillante e mette in fila 14 pezzi (decisamente più compiuti nella struttura e nella scrittura) che stavolta sfiorano addirittura i tre minuti di durata.
Lo stile resta quello che conosciamo: un guitar pop dalla dimensione cantautorale, arguto e cantabile, obliquo quanto basta, pensato e fatto in economia di mezzi e al contempo sempre piacevolissimo, introverso e timidamente ironico, quasi sempre disteso su ritmi lenti, non lontano in fondo da quello di Frankie Cosmos.


Ellis - The Fuzz
Forse non è un caso se gli Ellis di Linnea Siggelkow sono basati dalle parti di Toronto, che è la patria di due favoriti di questo blog come Alvvays e Basement Revolver. In effetti la creatura musicale dell'artista canadese pesca un po' da entrambe le band (il nitore melodico dei primi, il gusto per i crescendo scenografici dei secondi), confezionando uno degli esordi dream pop più interessanti dell'anno.
Solo sei pezzi, ma dalla dimensione decisamente generosa, considerando che ogni episodio è incorniciato da un panorama strumentale dove synth e chitarre dilatano volentieri i loro intrecci. Su tutto un'umore sottilmente notturno che disegna sinuose ombre lunghe e accresce il fascino di ogni canzone.


GLI ALTRI ALBUM

Useless Youth - Cities
Originari di Città del Messico, i quattro Useless Youth concorrono con fondata ambizione al titolo di migliore band jangle pop dell'anno. Non ci sono ingredienti segreti nel suono scampanellante di questi ragazzi messicani: tutto suona esattamente come ci si aspetterebbe da un gruppo che aderisce ai canoni del genere. Ciò che incanta nelle 12 canzoni di Cities ha a che fare più che altro con il brillante dinamismo uptempo e l'eccezionale fluidità del loro stile.



Bruce Robert - Together Singles
Dichiara Bruce Robert, da Boise, Idaho, che talvolta la sua testa funziona come un ricettore di melodie che fluttuano nel'etere e che queste si trasformano naturalmente in canzoni. Strano, certo, ma il nostro le canzoni le sa scrivere davvero e non a caso i benemeriti della Jigsaw Records hanno raccolto insieme otto singoli pubblicati in modo piuttosto randomico nell'ultimo anno, in genere affidati a voci di artisti amici. La somiglianza con lo stile degli Smittens (ed anche con molte cose dei Magnetic Fields) è notevole: piccolo irresistibile artigianato pop dai colori sgargianti, stralunato e curatissimo al tempo stesso.


The Strange Creatures - Phantasms
Ultimi protetti della sempre più influente Boring Productions, di Shenzen, Cina, i filippini The Strange Creatures confermano alla grande che questo 2018 è stato l'anno dell'indie-pop orientale. Non diversamente dai coreani Say Sue Me, i sei ragazzi di Manila si muovono con grande agio in un guitar pop mosso, piacevole e raffinato al tempo stesso, incentrato sull'efficace alternarsi delle voci  di Jon Tamayo e Megumi Acorda, twee quasi ovunque, ruvido dove serve, arrichito da molteplici apporti strumentali.


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