11 febbraio 2017

Allison Crutchfield - Tourist In This Town [ALBUM Review]

Può darsi che il nome Crutchfield vi dica qualcosa. Se sapete chi è Waxahatchee (difficile che due anni fa vi siate persi quel mezzo capolavoro che è Ivy Tripp) allora ve lo ricordo: Waxahatchee è il nom de plume di Katie Crutchfield. Bene. Forse quello che non sapevate è che Katie ha una sorella gemella che si chiama Allison.
Per un bel po' di tempo le due sono state musicalmente inseparabili: hanno suonato insieme dai tempi del liceo in poi in una serie di band di cui a Birmingham, Alabama pare ancora si parli con nostalgia. Poi Katie ha sfondato ed è diventata giustamente una beniamina della critica indie. Allison invece ha girato un po' a vuoto: ha fondato e sciolto i Swearin', recentemente è stata in tour con Waxahatchee, e finalmente è arrivata al suo vero esordio (aveva pubblicato un EP lungo nel 2014) che - a differenza della gemella - porta in copertina il suo nome e cognome. 
Veniamo al punto. Allison Crutchfield non è Waxahatchee, ma inevitabilmente sembra possedere la medesima aura di magnetico e ruvido eclettismo, quella capacità di concentrare nello stesso denso guscio di urgenza espressiva atmosfere anche molto diverse (corde acustiche e distorsioni, nudità sonora e synth che sembrano lame, momenti a cappella e ritmiche torrenziali) senza perdere mai la rotta.
Se siete alla ricerca di un cantautorato in grado di stupire ad ogni nuova canzone, scoprirete che Tourist In This Town  è un album di grande valore, perchè di canzoni ne contiene 10 e sono letteralmente una meglio dell'altra. Come se la ventottenne dell'Alabama avesse rinchiuso il suo talento nel vaso di Pandora e adesso ce lo spalancasse davanti tutto in una volta. 
Difficile segnare una traccia ideale sulla mappa dell'album: si attraversano senza soluzione di continuità paesaggi scabri (Broad Daylight), strade crepuscolari di irrequieta e al contempo morbida introversione (I Dont't Wanna Ever Leave California, Charlie), autostrade dove spingere veloce il motore e alzare a palla l'autoradio (Dean's Room, Miles Away), orizzonti notturni in cui i pensieri si perdono (Sightseeing), torride stanze punk (The Marriage) e subito dopo finestre spalancate sulla luce (Secret Lives And Deaths), fino ad arrivare al magnifico e catartico finale aperto di Chopsticks On Pots And Pans.Un viaggio movimentato ma a tratti davvero entusiasmante.



 
 

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