15 maggio 2016

Holy Now - Sorry I Messed Up [EP Review]

Un mese fa il singolo Wake Up ha imposto con prepotenza il nome degli Holy Now come grande promessa del prolifico indie pop nordico. In effetti il pezzo, con le sue chitarre frizzanti, il suo ritmo spedito, la sua struttura aperta e una melodia tanto catchy quanto intelligente, ha fatto subito pensare ad una versione scandinava degli Alvvays, creando una certa attesa nei confronti della giovanissima formazione di Goteborg. 
Sorry I Messed Up, l'EP di debutto degli Holy Now, non tradisce le speranze, rivelandoci però un volto della band leggermente diverso da quello che ci aspettavamo: meno incline alla three minute song e decisamente a suo agio in una dimensione psych pop più dilatata nei tempi e attentissima ai particolari, in cui la voce di Julia Olander serve da collante in una serie di lunghi brani in cui non mancano divagazioni strumentali e costruzioni sapientemente articolate. 
Un paragone con la musica abilmente retro dei Sunflower Bean non sembra scorretta, ma gli svedesi sembrano tenere all'orizzonte soprattutto l'eleganza formale dei Jefferson Airplane, mescolando cura formale e immediatezza in un mix davvero affascinante. 




 

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